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Apocalissi Fiorentine


Autore: Carlo Menzinger di Preussenthal


Editore: Tabula Fati


Formato: Cartaceo


Genere: Racconti distopici


Trama:

"Apocalissi fiorentine" è una raccolta di racconti di fantascienza e ucronia italiana ambientata a Firenze. Il nostro pianeta è sempre più a rischio. Tensioni demografiche e sociali, un clima fuori controllo, la perdita della biodiversità, tecnologie dagli effetti imprevedibili, deforestazione, inquinamento dell'aria e dell'acqua, lavori alienanti minano il nostro mondo. L'esistenza di una singola città è ancora più fragile. Apocalissi fiorentine spesso con ironia, a volte in modo surreale, narra delle volte in cui Firenze ha rischiato di cessare di esistere e di quelle in cui, in futuro, potrebbe trovarsi a sparire. In una raccolta che fa riflettere, ma anche far sorridere, Carlo Menzinger lancia il suo piccolo grido d'allarme per salvare il pianeta e questa città in cui vive, Firenze, troppo legata al suo passato per prepararsi adeguatamente al futuro. Perché basta poco per mutare il corso della storia, basta poco per distruggere ciò che è stato creato con grande sforzo e fatica o in un lungo arco di tempo, ma spetta a noi costruire il futuro. Spetta a tutti noi evitare l'apocalisse. Il volume è corredato da 48 illustrazioni realizzate dagli studenti del prof. Marcello Scalzo della Facoltà di Architettura dell'Università di Firenze.


Recensione:

Storie alternative pregne di fantascienza, mettendo Firenze al centro di tutte, è lo scorcio di letteratura che vi apprestate a leggere.

Ventiquattro racconti di fantasia basati però su fatti storici realmente accaduti e trasferiti su carta mantenendo un ordine cronologico, alcuni rievocanti il presente e altri futuristici, accompagnati da quarantotto immagini, elaborate dagli studenti dell'Università di Firenze, creano una raccolta ucronica che rappresenta il grido al cambiamento che l’autore promuove.



Firenze viene rappresentata sotto molteplici aspetti: desertificata, congelata, associata a figure “nere” della storia dell’umanità, inglobata nella potenza della natura o rappresentata con immagini che si rifanno a film di successo, che ci prospettano cambiamenti futuri deleteri che, probabilmente, potrebbero essere evitati se si riuscisse a lavorare sul presente.

«Che cosa sei?» mi chiede.

«Il mio nome è Apocalisse. Sono programmato per distruggere. Vengo da un futuro che non deve esistere in questo passato che porrà fine al domani.»

«Vieni da Dio o dal Demonio?»

«Né dall'uno né dall'altro. Vengo dall'uomo per l’uomo.”



Il libro mi ha dato lo spunto per riflettere su situazioni che non mi ero mai posta il dilemma di analizzare. Se il “fato”, “sorte”, “destino” o “Apocalisse” non avesse permesso ciò che in realtà è avvenuto, quale sarebbe il risultato in termini di storia? Alcuni fatti si sarebbero potuti ripresentare in futuro o alcune conoscenze sarebbero irrimediabilmente perse? Mi sono dovuta fermare per evitare di uscire di testa, l’argomento è troppo vario e ricco di incognite per poterlo catalogare con criterio. I se, se e se che mi sono trovata ad affrontare non mi hanno portato a sentenze definitive ma, al contrario, mi hanno aperto la mente a sempre nuove domande, alle quali non sono stata in grado di dare risposta.

Il buco nero di Fermioni, invece, si rese visibile al microscopio elettronico con cui stava osservando l’area. Mauro lo vide![…]

Il micro-buco nero, come dicevano gli strumenti, aveva la massa di Plank, ma non stava evaporando. Stava invece crescendo![…]

lui sarebbe morto collassando, qualunque cosa lo aspettasse nel buco nero.

Lo meritava. Era tutta colpa sua, della sua presunzione...”


Su una posizione però sono certa ed è quella che, se non si corre ai ripari nel più breve tempo possibile, le immagini che mi hanno rallegrato gli occhi, potrebbero diventare una catastrofica rappresentazione di ciò che ci aspetta e che, forse, non si deve restare in attesa che “Apocalisse” faccia la sua parte.


. . .


Copia PDF fornita dall'autore che ringrazio



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