Autore: Posy Roberts
Editore: Triskell Edizioni
Formato: epub, cartaceo
Genere: Contemporaneo, Rainbow
Trama:
Una bomba ha distrutto la vita apparentemente perfetta di Gil Lemieux, avvocato di successo. L’esplosione gli ha lasciato cicatrici dentro e fuori e da quel giorno il disturbo da stress postraumatico ha preso il controllo della sua vita.
Tornare a vivere con la madre dovrebbe essere una soluzione provvisoria, tanto quanto correggere bozze per una rivista medica. Ma due anni dopo aver vinto il caso sbagliato in tribunale, Gil vive ancora nel terrore. Keith Kramer vive a 2500 chilometri di distanza da Gil, ma il lavoro li fa incontrare: un incontro casuale che cambierà le loro vite. Keith è bello e intelligente, ma ciò che attrae di più Gil è la sua capacità di vedere che oltre le cicatrici c’è molto altro. Keith è tutto ciò che era Gil, e di più. Gil non riesce a credere che l’altro ricambi la sua attrazione. La sola cosa che può aumentare la distanza tra di loro è il dubbio. La speranza di Keith, nata dall’essere sopravvissuto a problemi molto seri, non basta a colmare il divario. Perché possano costruire una vita insieme, è necessario che Gil creda in se stesso e capisca di avere altrettanto da offrire quanto Keith.
Recensione:
Gil e Keith si incontrano, si riconoscono come anime affini e si innamorano. Sembrerebbe il solito raccontino d’amore e, invece, la loro storia è qualcosa di così straziante da non poterci evitare di ritrovarci con il cuore spezzato e oppresso.
Gil è rimasto vittima di un attentato, è ossessionato dalle sue cicatrici ma non è per questo motivo che il suo comportamento è cambiato. Il terrore è divenuto la forza dominante nella sua vita, rendendolo insicuro e pauroso verso nuove conoscenze.
“… ho impostato la mia vita amorosa come una specie di profezia che si autoavvera.»
Guardo dentro ai suoi occhi seri.
«Poi ti ho incontrato e ho incontrato la speranza.»
«Hai incontrato la speranza?»
«Sì, la speranza in un futuro diverso che non mi sarei mai permesso di prendere in considerazione.»”
Eppure con Keith tutto cambia anche se si rende conto che è strano, per lui, riuscire a parlare del suo problema liberamente, percependo che gli è possibile, perché dall'altra parte c’è chi lo comprende. Ma amarlo tanto profondamente significa anche cercare di allontanarlo, per non farlo annegare nel mondo di dolore che lo circonda.
Decisamente questo non è un romanzo facile o almeno da non prendere con leggerezza. Mi sono ritrovata completamente coinvolta e soggiogata dal supplizio che i due protagonisti sprigionano. Avvelenati e corrotti dalla loro sofferenza, sono alla ricerca di una rinascita necessaria e, il lettore, resta dominato dalla forza che entrambi sprigionano.
Il loro incontro è catartico e riparatore. Imprigionati nelle loro vite fatte di dolore (e non soltanto fisico), hanno perso coscienza della loro forza che si è ben occultata fra i dubbi, le paure e le incertezze ma che non è affatto perduta, soltanto così ben radicata nel loro profondo da restare nascosta fino a quando, riemergendo, segna un cammino che intraprendono assieme.
Una ricrescita così lenta e scrupolosa, un passettino alla volta, un traguardo dopo l’altro, con costanza ma estrema calma, alla ricerca di una connessione non persa ma solamente eclissata, che aspetta di essere ritrovata.
Quello che l’autrice ci regala è un viaggio introspettivo perfettamente descritto, dove tutto passa in secondo piano e ci si concentra sulla lotta per la sopravvivenza che due individui, portatori di grandi disagi e sofferenze, sono costretti a combattere e vincere per uscirne di nuovo integri e inviolati. Una guerra da vincere per allontanare da loro la sensazione di essere diversi da come erano prima, aggrappandosi al semplice significato della parola “normalità”, che ricercano con tenacia.
Non amo i libri scritti in prima persona eppure credo che, con una scrittura diversa, non avrei potuto percepire così profondamente la sofferenza di Gil, che fra i due è il più sgretolato. Quello con un tormento più incisivo perché più profondo a livello psicologico.
Certo mi è mancata leggermente la caratterizzazione di Keith, rendendomelo un po’ sfuggente ma Gil riesce a non farmi restare insoddisfatta.
Comments