Serie: The Dungeon Black #1
Autore: Kora Knight
Editore: Quixote Edizioni
Formato: Ebook
Genere: Contemporaneo MM, BDSM MM
ATTENZIONE: questo libro è stato da me acquistato sulla piattaforma Amazon e recensito per IL Mondo degli MM Blog (link all'originale)
Trama:
Amore. La forza più potente al mondo, ma anche la più spietata. Scaltra e ingannevole. Il tallone d’Achille dell’uomo. Lascia deboli e vulnerabili tutti coloro che abbraccia. O almeno è come la vede il Dom a noleggio Max Kelley, dopo che l’amore della sua vita gli ha spezzato il cuore. Un colpo brutale che non solo gli ha rubato il fiato, ma ha annientato la sua capacità di fidarsi, rendendolo freddo e cinico. Il KO tecnico che non si era mai accorto stesse arrivando. Amore. Un errore che Max non commetterà mai più. Significa basta relazioni, e non è una cosa così grave. Il solo pensiero di uscire stabilmente con qualcuno gli dà la nausea ed è una delle ragioni per le quali fa il Dom per vivere. Finché una bellezza dagli occhi luminosi non entra nella sua vita e si rifiuta di andarsene. Sean Matthews. Universitario all'ultimo anno e in grado di flirtare come pochi. Il più nuovo e giovane cliente sub di Max. È delizioso, capace di premere tutti i punti giusti e di fargli bramare cose che sa che non dovrebbe. Quello può solo significare guai. Sfortunatamente, scoraggiare Sean si rivela impossibile e Max si ritrova davanti a un bivio. Tirare fuori le palle e scacciare il suo sub favorito… o soccombere ai suoi stessi desideri a lungo sotterrati.
Recensione:
Dopo aver tanto apprezzato Tad e Scott nella serie Upending Tad la Knight ci porta nel mondo dei Dungeon con la storia di Max, amico fraterno di Scott.
Lo abbiamo amato da subito (o almeno io l’ho fatto) malgrado la ruvidezza e la diffidenza che Max ci dimostra dal suo primo incontro.
E’ un libro particolare questo. L’autrice ci presenta Max sotto vari profili con silhouette ben definite. Ne tratta la personalità e gli istinti in modo eccelso consegnandocelo con tutte le sue angolature. Qui è dove vengono toccate le tappe più importanti della sua vita, quelle che lo hanno reso l’essere che è.
L’autrice ci offre uno spaccato della sua infanzia, dei suoi trascorsi, delle perdite e delle sue successive conquiste.
Max sperimenta un abbandono che lo segna nel profondo. Gli è stato imposto nella maniera più subdola, meschina e definitiva, senza possibilità di poter intervenire per cambiare le cose.
Disperazione. E’ la disperazione, quella potente, annientante che gli riempie la mente. Quella che non si può spegnere, che ti strazia, che ti uccide un poco alla volta e che ti smantella l’anima.
Ma, improvvisamente, l’autoconservazione lo serra. Max scorge il cambiamento mentale che serve per farlo sopravvivere spazzando via il dolore, perché l’unico modo per mettersi in salvo, è trasformare la miseria in furia, passando dalla disperazione al risentimento per come è stato trattato.
“Era stanco di essere arrabbiato, era un maledetto fardello, ma un peso purtroppo necessario, l’unico vero meccanismo che aveva trovato che funzionasse sempre, che lo aiutava a resistere, a riempire il suo vuoto, quell'abisso spalancato nel centro del suo petto. Nient’altro lo faceva andare avanti, nient’altro lo aveva tenuto sano di mente, ma quella rabbia lo aveva anche mantenuto davvero solo.”
Inizia un cammino arduo, maledetto, avverso. Una discesa nel suo “io” interiore che lo guida verso il suo più grande desiderio: il dolore.
E tutti noi conosciamo dove questo dolore risanante può essere trovato. Ma Max non rientra negli schemi e non ci vuole molto perché possa trasformarsi da succube in Dom, con il suo bisogno di controllo che scaturisce dalla mancanza dello stesso, nella vicenda che gli ha segnato la vita.
E’ suo desiderio accompagnare i suoi sub nell'oblio, prendendosene cura e tenendo fuori le proprie emozioni personali perché il suo cuore è il suo limite inalienabile.
Riesce finalmente a tenere sotto controllo la sua rabbia ma questo non lo libera dai ricordi.
Ha quel qualcosa in più che gli fa captare immediatamente lo stato d’animo delle persone. Le comprende e le viviseziona fino a capirne i limiti.
Scott entra prepotente nel suo mondo, sono ambedue danneggiati e la convivenza e l’amicizia riesce a sanarli entrambi, facendogli sviluppare un sentimento di fratellanza solido ed impostante.
Ma Max inizia ad avere bisogno di qualcos'altro oltre al bel rapporto che lo lega a Scott.
Prende in Considerazione l’addestramento di un nuovo sub e si accorge immediatamente che Sean popola i suoi pensieri anche al di fuori del Dungeon.
Il sentimento nei suoi confronti cresce impalpabilmente ma in maniera persistente a ogni singolo incontro e, Max, non è capace di smorzare questa cosa. Non riesce a trovare l’equilibrio giusto e non lo fa ragionare in modo lucido.
Il suo comportamento si discosta da ciò che dovrebbe essere e non si capacita del perché. Con lui non si permette di abbassare la guardia perché, Sean, è l’unico che permette al corpo ed alla mente di Max di quietarsi, destando nel Dom sgomento e spavento. Ma il nostro amato “Blondie” sa come portarlo oltre il limite.
“Sean. Quel cazzo di Sean.
Quel piccolo moccioso sarebbe stata la sua fine. Non che non sarebbe morto felice nel processo o, se non altro, sorridendo, mentre lo prendeva a calci. Qualcosa che Sean tendeva a fargli fare molto spesso. Troppo, a dire la verità, la qual cosa lo rendeva diffidente.
Quello e il fatto che, il più delle volte, non riusciva a dire di no al ragazzo”
Kora non delude mai e lo fa, nuovamente, con un libro audace.
Le scene BDSM sono descritte con il solito minuzioso ed accurato stile anche se alcune potrebbero non essere apprezzate da tutti.
Sarà arduo attendere il prossimo volume della serie.
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