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La scatola di latta


Autore: Kim Fielding


Editore: Dreamspinner Press


Formato: Ebook


Genere: Romance, Contemporaneo



Trama:

Il passato di William Lyon gli ha impedito di essere se stesso. Combattuto e stanco di mantenere le apparenze, si separa dalla moglie e accetta un lavoro come custode di una struttura che è stata il più grande ospedale psichiatrico della California. Il vecchio manicomio, vuoto e abbandonato, gli sembra il luogo adatto in cui rifugiarsi per terminare la tesi di laurea in attesa che il divorzio diventi definitivo. Nella piccola città di Jelley’s Valley, William incontra Colby Anderson, che manda avanti la bottega del paese con annesso ufficio postale. Al contrario di William, Colby è adorabile, ottimista e vistoso, e non si preoccupa di nascondere il proprio orientamento sessuale. Anche se all'inizio il carattere aperto di Colby lo mette a disagio, con il tempo William impara ad apprezzare la loro amicizia e accetta persino la proposta di Colby di introdurlo al mondo del sesso gay. L’idea che William si è fatto di sé inizia a cambiare quando scopre una scatola di latta nascosta da decenni nelle mura del manicomio. All'interno, sono custodite le lettere scritte in segreto da Bill, un paziente che era stato internato a causa della sua omosessualità. William si rispecchia in quelle pagine e comincia ad appassionarsi alla storia dell’uomo che le ha scritte e al suo destino. Con l’aiuto di Colby, spera che le parole scritte settant'anni prima gli diano il coraggio di essere finalmente se stesso.


Recensione:

Ho dovuto aspettare prima di poter recensire questo libro perché le sensazioni trasmesse mi hanno spezzato. L’angoscia che mi ha lasciato addosso è stata difficile da togliere da sotto la pelle.

Molti sono i libri che hanno la capacità di distruggerti l’anima ma, a fine lettura, ti danno la possibilità di nascere nuovamente. Questo ti strazia fino all'ultima parola e risollevarsi richiede un grande sforzo.

William Lion è un trentenne stanco di mantenere delle apparenze che non rispecchiano affatto ciò che lui sente di essere. E’ un gay non dichiarato e privo di esperienze. Decide di separarsi da sua moglie e, impossibilitato a cercare qualcosa di meglio, accetta di lavorare come custode di una struttura che è stata il più grande ospedale psichiatrico della California. Deve terminare la sua tesi di laurea e il vecchio manicomio, ormai abbandonato, gli sembra un luogo più che adatto. Durante un suo peregrinare fra le stanze vuote scopre una scatola di latta, nascosta da decenni all'interno di una nicchia nel muro. Vi trova custodite delle lettere scritte da Bill e proprio queste, sono il motivo per cui questo è un libro che lascia il segno.

Non solo William viene “toccato” dalle lettere ma anche noi lettori ne veniamo fagocitati e, non possiamo fare a meno di voler sapere, quale sia la storia nascosta dietro alla loro scrittura.


Ieri mi hanno fatto il bagno. Che bella sensazione. Era passato così tanto dall’ultima volta che l’acqua è diventata marrone. Dopo mi hanno dato un pigiama pulito. Durante la visita con il dottor Fritzgerald gli ho assicurato di essere guarito. Mi ha fatto le solite domande. […] Gli racconto delle mezze verità e delle bugie parziali. Forse a volte se ne accorge, non saprei dirlo. Mi fissa sempre con quegli occhi vacui fino a farmi accapponare la pelle.”


Sono lettere sconvolgenti che fanno pensare a lungo su quale sia stata la vita di Bill. Ti risucchiano fra le loro righe e ti straziano l’anima, con le lacrime agli occhi e con la consapevolezza che ciò che vi è scritto è stata la cruda verità di tempi ormai, fortunatamente, passati.

William viene invogliato a scoprire di più, della storia di Bill, già dalla prima lettera e nella ricerca viene aiutato da Colby Anderson.

Colby vive nella vicina cittadina di Jelley’s Valley e gestisce la bottega del paese, l’annesso ufficio postale e la biblioteca.

Colby è esattamente il contrario di William. Lui è tanto estroverso, vivace e vistoso quanto William è chiuso e monocromatico.

E’ gay sotto tutti gli aspetti, non si preoccupa di nascondere il proprio orientamento sessuale e sogna il principe azzurro.

All'inizio William viene sopraffatto e messo a disagio da Kolby ma, complici anche le lettere, impara presto ad apprezzare la loro amicizia. Viene introdotto proprio da lui al sesso gay e comincia a prendere fiducia e a trovare il coraggio per essere se stesso.

Colby riesce a farlo sciogliere e a fargli venire voglia di sperimentare ma, improvvisamente, si discosta da William gettando nuovamente l’uomo nello sconforto.

Le lettere di Bill, nascoste al mondo, tenere, tristi, disperate, commoventi ma piene di terrore tengono Will ancorato a terra. Lo fanno rimuginare su ciò per cui vale la pena di lottare e una volta consegnata la tesi, alcuni inaspettati cambiamenti gli danno la possibilità di sperare in qualcosa di positivo per il suo futuro.

La storia fra Kolby e William è ben descritta. Intensa ed avvincente, ci accompagna e ci fa godere per ogni piccolo traguardo raggiunto dai due ma, malgrado la sua intensità, la storia di Bill è quella che lascia il segno indelebile, che marchia l’anima del lettore e che non sarà facile da cancellare.


Il dottor Fritzgerald aveva la cura, così diceva. Temevo si riferisse ad altri shock insulinici, o magari a quell'altra nuova terapia. Credo si chiami terapia elettroconvulsivante. […] Va molto di moda qui all'ospedale, […] Ma a quanto pare il dottor Fritzgerald aveva in mente un trattamento diverso. […] Dovrei dirti cosa mi hanno fatto? Non mi hanno chiesto il permesso, ma forse il mio permesso non era necessario, visto che la mia mente e il mio corpo appartengono all'ospedale. […] Era solo una visita, mi aveva detto il dottor Fritzgerald. Mi hanno fatto sdraiare su un letto e messo una maschera sul viso fino a che non mi sono addormentato. E quando mi sono svegliato...”


E’ un libro che in alcuni punti fa lacrimare gli occhi, che prende alla gola e la serra in una morsa, tenendola così stretta da farti faticare a respirare.

E’ talmente scritto bene da farti vivere, insieme ai due protagonisti, l’angoscia che traspare dalle righe e la consapevolezza degli orrori vissuti, leggendone le parole.

Un plauso all'artista che ha portato Bill da noi e ci ha permesso di amarlo.


. . .


E’ decisamente una storia forte e sconvolgente che lascia la voglia di poter gustare qualcosa di forte, qualcosa che riesca a tirare su il morale e che dia la carica giusta per andare avanti. Dei tartufi al cioccolato fondente possono aiutare a darci la carica necessaria a riprenderci dal senso di vuoto che la lettura lascia.


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